L’animazione è spesso una scelta coraggiosa, lo è in particolare in questo caso dove viene usata per raccontare una realtà dura e concreta come la trincea. Ma quando è realizzata in maniera sapiente, come ne “Lo Steinway”, riesce a emozionare e a far riflettere al tempo stesso. Giudicare il montaggio di un film di animazione non è sempre facile, ma qui è evidente la profonda conoscenza del linguaggio cinematografico di Centoducati e Ottoni. Gestiscono il materiale come se fosse un film con attori veri: descrivendo bene lo spazio e le relazioni tra i due eserciti con campi lunghi e movimenti di camera; trasmettendo le emozioni contrastanti dei soldati nei loro primissimi piani e facendo sognare lo spettatore con le sequenze musicali. Infine l’alternarsi di due tecniche diverse, lo stop motion e il disegno animato, è realizzato con maestria e senza soluzione di continuità. Restituisce in maniera efficace la separazione del “reale” dall’immaginario dei protagonisti e contribuisce a rendere questo cortometraggio ancora più particolare nel suo genere.
Con questa motivazione la giuria dello Shorts International Film Festival di Trieste ha assegnato al corto in stopmotion Lo Steinway di Massimo Ottoni, già vincitore della menzione speciale ai Nastri d’Argento 2017, il premio come ‘miglior montaggio italiano’.
Anche il cortometraggio d’azione per promuovere la salvaguardia delle risorse idriche Water Hunters, del regista Salvatore Centoducati; selezionato in concorso a Malescorto – Festival Internazionale del Cortometraggio sul Lago Maggiore, rientra a casa con il premio ‘Cinema ed Ecologia’, assegnato dalla giuria con un messaggio di speranza “Attualità e cronaca di questi giorni materializzano un futuro che è già l’oggi, dove però l’inventiva dell’animazione lascia spazio ad una possibile strada di consapevolezza e di responsabilizzazione”.